Gec (nome d\’arte di Giacomo Risotto) è il terzo finalista di Ludocrazy – Non impazzire per il gioco, il contest per artisti emergenti lanciato da Paratissima in collaborazione con l\’Opera Sociale Avventista, grazie ai fondi dell\’8×1000 della Chiesa Avventista.
\”Cala la notte\” è il titolo dell\’opera di 6×3 metri da cui è nato il progetto, con successivi lavori di piccole dimensioni appartenenti alla stessa serie (ad oggi 31 in tutto).
Per realizzarla Gec ha potuto contare sul supporto dei matematici Paolo Canova e Diego Rizzuto del progetto \”Fate il nostro gioco\”, che da anni si dedicano allo studio e al calcolo delle probabilità di vincita e perdita, impegnandosi personalmente nella diffusione e propagazione della conoscenza legata ai disturbi del gioco nelle scuole e negli istituti nazionali che si occupano del fenomeno:
\”Ci tengo molto ai dati numerici di Paolo e Diego perchè entrano nel merito della questione, loro stessi hanno in questi anni analizzato in profondità il fenomeno e non vorrei che passasse il messaggio che si tratta di lavori estetici, bensì sarebbe interessante uscisse la parte che sta dietro il progetto, cioè la raccolta da parte dei tabaccai, dei privati, la partecipazione attiva delle persone che hanno collaborato dal 2012 ad oggi, quando ancora non ne parlava quasi nessuno.\”
Infatti, attraverso l\’uso dei social media come veri e propri strumenti di lavoro, al fine di invitare alla partecipazione diretta tutto coloro che si sentissero interessati all\’argomento, è nata una vera e propria raccolta diretta che ha visto su tutto il territorio nazionale decine di tabaccai e centinaia di utenti privati e supporter dell’artista, dare il loro contributo nell’ennesima avventura artistica “collettiva”. Così, nel giro di 6 mesi sono stati raccolti circa 12.000 Gratta&vinci da tutta la penisola.
La prima opera della serie, di dimensioni 6×3 metri, è stata interamente calcolata dai ragazzi di Fate il nostro gioco, al fine di tradurre in modo estetico e ben visibile la drammaticità dei numeri del fenomeno, l\’intento è quello di andare in profondità, entrando nel merito della patologia, analizzando dati e numeri a disposizione al fine di fare capire in modo immediato ai ragazzi e agli alunni, durante le conferenze nelle scuole medie e superiori, la gravità dei numeri che questo fenomeno comporta.
Il lavoro è stato esposto in molte fiere e musei, tra cui il Mart di Rovereto, Palazzo Chigi Zondadari di Siena e altri, ha girato l\’Italia tra il 2012 e il 2014.
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